E’ già citata nella Visita Pastorale del vescovo Bascapé del 1599 come la “cappelletta” di S. Grato con l’annotazione che sta per crollare e l’ordine di provvedere. L’edificio fu così ricostruito nella prima metà del Seicento e il dipinto dell’altare maggiore, raffigurante la “Madonna col Bambino tra San Gaudenzio e San Grato”, è datato 1645.
Come attesta la data 1790 leggibile su una pietra all’esterno, l’abside fu ricostruita nelle forme attuali in quegli anni su iniziativa del parroco don Antonio Piana che, in un suo manoscritto, ricorda la solenne processione del 1798 con la benedizione della chiesa ristrutturata.